di Serge Quadruppani, Einaudi
Non uno solo, ma numerosi protagonisti per questo thriller a bassa tensione, ulteriore esempio della tendenza dei narratori francesi contemporanei a ribaltare costantemente il fronte durante la narrazione. Oggetto del racconto, le vicende dei superstiti di una strage terroristica apparentemente incomprensibile che coinvolge investigatori privati, killer organizzati, faccendieri e una bella commissaria non più giovanissima, che tende a perdere la linea ma non il proprio fascino.Saturnia, 2009, vigilia del G8 dell'Aquila. In uno stabilimento termale di livello elevato, appare un terrorista che inizia a sparare sulle persone immerse nelle vasche e poi sparisce velocemente lasciando un comunicato di rivendicazione redatto in arabo. Da questo episodio di sangue prende l'avvio un'inchiesta di cui si occupa la Commissaria Tavianello, una donna che preferisce lavorare in autonomia e parallelamente alla quale si muovono anche un pugno di persone accomunate dal fatto di essere state presenti al momento della strage, scampando miracolosamente alla morte. Sullo sfondo, un mondo di poteri forti e senza scrupoli che sembrano manovrare i personaggi come burattini.
Una trama articolata e personaggi ben delineati non sono sufficienti a donare al racconto, comunque apprezzabile, la forza emotiva che le premesse sembrerebbero dargli. I salti narrativi sono infatti suddivisi tra un numero troppo elevato di personaggi, con una conseguente frammentazione della capacità di focalizzazione del lettore e la perdita involontaria dello status di protagonisti che il killer e la Commissaria meriterebbero.