di Lorenzo Marone, Feltrinelli
La riconciliazione forzata di un figlio, chiamato ad assistere il padre malato per pochi giorni, si trasforma in una fuga a due verso un mondo di ricordi, rimpianti e nuove occasioni. Lo scontro tra due diversi modi di vivere, di pensare, di vedere l'altro, descritto con ironia da un autore che riesce a smuovere macigni di significato con parole leggere come farfalle.Andrea Scotto è un fotografo di moda abituato ad una vita disordinata e assolutamente priva di obiettivi a lungo
termine. Tutto il contrario di sua sorella Marina, che invece si impone regole rigidissime e che si occupa del padre malato, un ex comandante di navi che per i due figli è stato sempre piuttosto assente a causa degli imbarchi di lunga durata. Chiamato a sostituire la sorella, che deve allontanarsi per cause di forza maggiore, Andrea si trova a combattere non solo con il padre, verso il quale ha sempre provato risentimento, ma anche con un perfido bassotto e con un decalogo di ossessionanti regole lasciatogli dalla sorella. Sfinito, acconsentirà ad assecondare il Comandante in un piano di fuga che lo porterà a ripercorrere la propria infanzia reinterpretando i ricordi da un punto di vista nuovo.
Romanzo leggero nella forma ma intenso nei significati, affronta il tema del rapporto padri e figli con molta ironia ma senza fare sconti né alla rigidità di un genitore incapace di farsi benvolere, né alla mancanza di responsabilità di un figlio che nell'assenza del padre ha trovato un comodo alibi per giustificare la propria estrema leggerezza. Sullo sfondo, teatro letterario per eccellenza, quella Procida da sempre considerata "l'isola che non c'è".
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