di Haruki Murakami, Feltrinelli

Tokyo, fine anni '60. Watanabe è uno studente ospite di un collegio maschile rigoroso ma non eccessivamente. Alle spalle ha una perdita grave, che ha lasciato il segno nel suo vissuto lasciandogli anche un sentimento contraddittorio e spaesante nei confronti della bella Naoko, ragazza smarrita e distante. Come in altri romanzi dello scrittore giapponese, la storia non presenta avvenimenti eclatanti o cambi narrativi rapidi e sconvolgenti, tuttavia riesce a catturare il lettore fino alla fine soprattutto grazie alla precisa ed elegante descrizione di personaggi tipici molto verosimili e interessanti: il metodico Sturmtruppen, la frizzante e intrigante Midori, il cinico e disinibito Nagasawa, la saggia e problematica Reiko solo per citare i più caratteristici. Come cornice, una colonna sonora ricca di brani e autori pop, rock e jazz e diversi piatti della cucina giapponese non casuali che fanno passare in secondo piano la descrizione poco definita di una città che avrebbe meritato maggiore attenzione e che viene invece data per scontata. Da notare anche che il livello di immedesimazione tra narratore e protagonista è tanto stretto che è impossibile non vedere una certa similitudine tra alcuni fatti narrati e la biografia dell'autore, nonostante il poco convinto post-scriptum neghi in parte la cosa.
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