domenica 17 novembre 2019

Tokyo Blues

di Haruki Murakami, Feltrinelli

Una storia sentimentale e di formazione priva di fronzoli, adatta sia al pubblico femminile che a quello – soprattutto – maschile. Ambientato nel più lontano dei mondi rispetto al lettore europeo, il Giappone della fine degli anni '60, il romanzo riesce comunque a toccare tutti i temi propri dell'esistenza a tutte le latitudini: come a sottolineare che passioni giovanili, speranze, vita, morte vengono affrontate in tutto il mondo con lo stesso difficile approccio in barba a qualsiasi differenza etnica, storica o geografica.

Tokyo, fine anni '60. Watanabe è uno studente ospite di un collegio maschile rigoroso ma non eccessivamente. Alle spalle ha una perdita grave, che ha lasciato il segno nel suo vissuto lasciandogli anche un sentimento contraddittorio e spaesante nei confronti della bella Naoko, ragazza smarrita e distante. Come in altri romanzi dello scrittore giapponese, la storia non presenta avvenimenti eclatanti o cambi narrativi rapidi e sconvolgenti, tuttavia riesce a catturare il lettore fino alla fine soprattutto grazie alla precisa ed elegante descrizione di personaggi tipici molto verosimili e interessanti: il metodico Sturmtruppen, la frizzante e intrigante Midori, il cinico e disinibito Nagasawa, la saggia e problematica Reiko solo per citare i più caratteristici. Come cornice, una colonna sonora ricca di brani e autori pop, rock e jazz e diversi piatti della cucina giapponese non casuali che fanno passare in secondo piano la descrizione poco definita di una città che avrebbe meritato maggiore attenzione e che viene invece data per scontata. Da notare anche che il livello di immedesimazione tra narratore e protagonista è tanto stretto che è impossibile non vedere una certa similitudine tra alcuni fatti narrati e la biografia dell'autore, nonostante il poco convinto post-scriptum neghi in parte la cosa.

Giudizio sintetico: Emozionale

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