martedì 19 novembre 2019

La regola dei pesci

di Giorgio Scianna, Einaudi

Un romanzo sui giovani e quindi anche sugli adulti con i quali i ragazzi vivono, in particolare genitori e insegnanti. La storia vede una frattura profonda tra i due mondi. Ragazzi angosciati dal vuoto interiore, dall'assenza di prospettive e sogni e di visioni del futuro; adulti inconsapevoli del disagio adolescenziale e talvolta incapaci di far loro da guida. Una narrazione che dà un quadro cupo senza muovere accuse, con lo sguardo di chi vuole capire mettendosi nei panni di alcuni giovani.

Giorni nostri, una località non lontana da Milano. Quattro ragazzi: Ivan, Roberto, Anto e Lorenzo, in alcune parti il narratore della storia, progettano un viaggio estivo, un classico giovanile, una vacanza in Grecia. Ma dal 22 luglio, data prevista di termine del loro viaggio, "spariscono". Non danno più notizie, non sono rintracciabili né su Facebook, né sui cellulari. Angoscia delle famiglie. A settembre il liceo Tommaseo, frequentato dai ragazzi, riprende regolarmente le lezioni ma i quattro banchi restano vuoti.
Poi Lorenzo ritorna, ma è molto cambiato. Non parla, non dà spiegazioni ai genitori, che lo controllano assiduamente senza riuscire a aprire un dialogo con lui. Medesima situazione con i suoi docenti. L'inchiesta poliziesca in corso ipotizza un'associazione terroristica a cui i ragazzi avrebbero aderito.
Al centro del romanzo il gruppetto di amici, in cui ogni ragazzo si riconosce e si muove seguendo il movimento degli altri, come i pesci. Non importa se a guidare il gruppo è un "ideale" sbagliato, distruttivo, reso magari affascinante dai video che circolano su internet.
Un romanzo coinvolgente, scritto in modo scorrevole e facile, che i ragazzi potrebbero apprezzare. Una storia che ci riporta all'analisi di Umberto Galimberti, a quell'ospite inquietante, vale a dire al nichilismo dei nostri tempi, distruttivo soprattutto per gli adolescenti.

Giudizio sintetico: 18 anni


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