lunedì 19 febbraio 2018

9 giorni

di Gilly Mac Millan, Newton Compton

Thriller inglese troppo calmo per incantare, comunque di veloce lettura grazie alla struttura a due voci sviluppata come io narrante dai due personaggi chiave, la madre di un bambino scomparso e il principale poliziotto incaricato di trovarlo, entrambi smarriti in un libro che punta più sulle vicende emozionali dei protagonisti che sulla storia vera e propria, in realtà piuttosto avara di sorprese. 

Rachel è una madre separata da poco che perde improvvisamente il proprio figlio in un bosco. Dopo le prime ricerche, compiute da un gruppo di passanti, viene coinvolta anche la polizia di Bristol, che mette in campo tutte le risorse disponibili per ritrovare il piccolo Ben. Per 9 giorni viene raccontata l'odissea della madre e del principale detective incaricato del caso, alle prese non soltanto con la difficoltà di venire a capo della scomparsa, ma anche con la necessità di difendere la famiglia dalla pressione dei giornalisti e dei social network, schierati sui due fronti opposti della colpevolizzazione e della difesa di Rachel, a seconda dei punti di vista considerata una donna abbandonata vittima del fato o una madre degenere e colpevole. La vicenda si svolge in un contesto familiare e sociale nel quale non ci si può fidare di nessuno, forse nemmeno delle vittime. Finale da dimenticare, anche se esaltato nella quarta di copertina.

Giudizio sintetico: Mediatico

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