di Madeleine St. John, Garzanti
Romanzo pubblicato nel 1993, ambientato a Sydney negli anni '50, opera prima di una scrittrice australiana, prima ad essere candidata al Man Booker Prize. Il libro è stato tradotto e pubblicato in Italia solo nel 2019. Una commedia, leggera e scorrevole, non banale, con interessanti approfondimenti psicologici e sociali. Protagoniste 4 donne, al centro non di una trama gialla come il titolo potrebbe suggerire, ma semplici commesse che indossano nel grande magazzino Goode's, in cui lavorano, un'elegante uniforme nera.
Secondo piano del grande magazzino Goode's di Sydney, due eleganti reparti: quello di "Abiti da cocktail" e quello dei "Modelli esclusivi". Qui lavorano, sotto l'attenta supervisione di Miss Jacobs, la responsabile delle modifiche, 4 donne: Patty, sposata da anni con un uomo che ora sembra non vederla neanche più; Fay, che ambisce al matrimonio ma non riesce ad incontrare uomini con intenzioni "serie"; Magda, elegante, affascinante donna di origine slovena; e infine Lesley, l'ultima arrivata al magazzino, assunta perché presumibilmente intelligente, visto che è vicina al conseguimento del diploma di scuola superiore, pur se d'aspetto modesto, a causa dei suoi vestiti confezionati dalla madre, e con un fisico esile ed insignificante da ragazzina. Lesley tre anni prima ha scoperto la poesia Tigre di Blake e, avendo scritto una tesina sull'opera, ha ottenuto l'attenzione e la considerazione dei suoi insegnanti, migliorando sensibilmente il proprio profitto scolastico. Lesley – o Lisa, come ha deciso di farsi chiamare da quando ha iniziato a lavorare da Goode's – vorrebbe continuare gli studi, sostenuta dalla madre, ma il padre, un uomo che dopo il lavoro trascorre il suo tempo al pub scolando birre e spendendo grosse somme di denaro in scommesse, considera l'università una mera perdita di tempo.
Il lavoro da Goode's trasforma Lisa, la rende più sicura di sé grazie alla guida di Magda, che la inserisce nel proprio ambiente, quello degli europei che vivono a Sydney, ambiente più colto, aperto ed elegante di quello degli australiani che pure un poco disprezzano questi rifugiati europei del dopoguerra.
Tema del romanzo è un nascente femminismo, per cui nelle donne, abituate a definirsi nei loro ruoli nei confronti degli uomini e a ritenere che la propria felicità sia dipendente da loro, si fanno strada ambizioni, desiderio di libertà e consapevolezza di sé che sembrano preludere a un cambiamento della mentalità femminile.
Un romanzo gradevole e ben scritto, che si legge rapidamente e stimola qualche riflessione.
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