mercoledì 11 novembre 2020

Il treno di cristallo

di Nicola Lecca, Mondadori


Fiaba moderna, imperniata su un viaggio in treno attraverso l'Europa, che riflette il carattere itinerante dell'Autore. Un giovane ingenuo e inesperto, dall'animo profondamente buono, attraversa il Vecchio Continente per scoprire la verità su un padre che credeva morto da anni. Nel complesso un romanzo gradevole ma privo di avvenimenti salienti, al quale solo il finale riesce a dare un minimo di tensione narrativa.

Aaron è un giovane gelataio figlio di una madre single opprimente e sciatta, abbrutita dalla fatica di sbarcare il lunario in una cittadina della costa sud dell'Inghilterra. Come amico ha un immigrato italiano furbo e smaliziato, Gennarino, come amore a distanza una ragazza conosciuta via web che non ha nemmeno mai visto, ma con la quale intrattiene una chat appassionata di nascosto dalla madre. Un giorno, inaspettatamente, riceve una lettera e un biglietto interrail che lo spingeranno a partire in treno per Zagabria, per incontrare un notaio incaricato di eseguire le ultime volontà testamentarie di suo padre, che lui credeva morto prima della propria nascita. Il viaggio, paradigma di una crescita post-adolescenziale, è un'occasione per descrivere nel dettaglio diverse città dell'Europa centrale, tentando di coglierne lo spirito.
Gradevole lettura, leggera nei toni e nella forma, non riesce tuttavia a risultare accattivante, soprattutto a causa di un'anticipazione dei contenuti che spesso lascia poco all'inferenzialità del lettore.

Giudizio sintetico: Viaggiatorio

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