lunedì 2 novembre 2020

Alex

di Pierre Lemaitre, Mondadori 


Un thriller duro, violento, secondo romanzo della quadrilogia che ha come protagonista il comandante Camille Verhoeven dell'Anticrimine di Parigi. Al centro di questo romanzo Alex, una trentenne, affascinante e misteriosa, rapita e sottoposta a tortura da un energumeno che aspetta solo di vederla morire. Questo l'incipit di un lungo romanzo, che più volte sconvolge le aspettative e i giudizi che il lettore si forma procedendo nella storia. I ruoli di vittima e carnefice appaiono incerti e capovolgibili e, fino all'ultimo, si rimane in attesa della verità. 

Periferia di Parigi. Alex, pur essendo sera tardi, uscita dal ristorante si avvia verso casa da sola. Improvvisamente è colpita da una serie di pugni, caricata a forza su un furgone bianco e trasportata in un magazzino buio e puzzolente. L'attende una piccola gabbia, un antico strumento di tortura, in cui viene rinchiusa, a 2 metri di altezza da terra. Una gabbia talmente piccola da costringerla a stare rattrappita in attesa che i suoi  muscoli si atrofizzino e le sue ossa crollino. Intorno a lei grossi ratti, pronti a cibarsi della ragazza appena possibile. L'uomo che l'ha sequestrata assiste alla tortura, animato da sete di vendetta. Nessuno denuncia la scomparsa di Alex; solo la testimonianza fortuita di una passante dà l'avvio all'indagine. Il caso è affidato al comandante Camille Verhoeven, un ometto "alto" 1,45 m., dal carattere scontroso, poco entusiasta di dover condurre l'indagine, non essendo riuscito a salvare la moglie Irène, vittima proprio di un sequestro. Ma il suo capo, Le Guen, lo costringe ad accettare e forse la possibilità di ritrovare viva la donna, per lui una sconosciuta, potrebbe attenuare il suo rimorso e dargli una spinta più forte a riuscire nell'impresa. La storia è cruda, i personaggi, gli ambienti e le situazioni contribuiscono alla tensione che si mantiene nel corso del romanzo; su tutto si staglia la figura della protagonista, che ricorda personaggi femminili cinematografici fortemente drammatici. 

Giudizio sintetico: Imprevedibile

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