giovedì 8 ottobre 2020

Il mistero della donna tatuata

 di Takagi Akimitsu, Einaudi


Scritto più di 70 anni fa, questo romanzo è un giallo ambientato nel Giappone post-bellico occupato dagli americani e distrutto dalla guerra. Sembrano però non accorgersi delle devastazioni, i personaggi che lo animano, figure mai davvero protagoniste che conducono un'indagine educata e complessa che prende l'avvio dall'orrendo omicidio di una donna bellissima tatuata su tutta la schiena.

Un corpo orrendamente mutilato in una stanza chiusa dall'interno, quello di una donna con un famoso tatuaggio opera del padre, un tatuatore di fama che prima di morire aveva fissato sulla pelle dei tre figli una storia superstiziosa e terrificante. Ad indagare, una coppia di fratelli dei quali uno è un poliziotto cocciuto e l'altro un medico legale timido e coinvolto emotivamente con la vittima. Un'indagine che se non fosse per il periodo in cui è stato scritto, collocherebbe il romanzo nella serie dei gialli Cluedo-style, con una rosa di personaggi tutti potenziali colpevoli e indagini svolte per esclusione. 
La storia, nella quale il concetto stesso di tatuaggio è il vero protagonista – mai condannato e mai esaltato – non riesce comunque a convincere appieno, sia perché i detective brancolano nel buio per più di metà del racconto attendendo l'arrivo di un Deus ex machina che sveli il mistero (il detective Kamizu Kyosuke, che esordisce proprio in questo libro), sia perché la formalità dei rapporti sociali stride con la disinvoltura dei comportamenti degli indiziati, la cui connotazione e il cui carattere sono in molti casi troppo sottotono. Resta comunque l'interesse singolare per una pratica oggi comune ma che ai tempi della prima edizione era comunque considerata prerogativa di ambienti malavitosi.

Giudizio sintetico: Tattoo

Nessun commento: