di Guillaume Musso, La nave di Teseo
Noir mediterraneo ambientato in un'isola immaginaria dell'estremità meridionale della Costa Azzurra. Veloce e di facile lettura, vede protagonisti almeno due scrittori e una giornalista, ma la velocità degli avvenimenti fa passare in secondo piano molte delle citazioni letterarie che infarciscono il testo e che restano quindi in superficie. Intreccio interessante, ma non particolarmente verosimile, tanto che l'autore sente l'esigenza di chiarirne la genesi al termine del romanzo.La voce narrante è un giovane aspirante scrittore, ammiratore di Nathan Fawles, un premio Pulitzer che ha deciso improvvisamente di smettere di scrivere da un giorno all'altro, per ragioni misteriose, ritirandosi su un'isola della Costa Azzurra a un'ora di nave da Tolone. Il giovane ha accettato un lavoro presso la libreria locale, nella speranza di incontrare il suo mito e fargli leggere il proprio romanzo di esordio.
Lo sviluppo del racconto insiste su un delitto macabro, sulle ragioni dell'abbandono della scrittura da parte dell'autore di fama e sulle avventure del ragazzo e di una giovane e spregiudicata giornalista che sembra avere la chiave giusta per incrinare la corazza apparentemente impenetrabile che avvolge e tutela la privacy di Fawles.
Un polar sicuramente in grado di catturare l'attenzione della maggior parte dei lettori, anche se alcune svolte narrative vengono incomprensibilmente preannunciate dai numerosi incipit che precedono ogni capitolo.
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