giovedì 23 gennaio 2020

La macchina del vento

di Wu Ming 1, Einaudi

Una fantasia mitologica e romanzesca con ambientazione storica, ricostruita nei dettagli con la tradizionale precisione di Wu Ming. Tra epica, letteratura, politica e personaggi realmente esistiti viene inventata una vicenda – a tratti fantastica – che si svolge durante il periodo fascista nell'isola di Ventotene, di cui il regime fece il luogo di confino di vari intellettuali e politici dissidenti, tra i quali spicca l'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, ai tempi ai vertici del Partito Socialista.

1939. A Ventotene si possono incontrare molti tipi di confinati, ognuno dei quali appartenente ad un gruppo diverso, con una propria mensa, propri compagni, propri ideali. Di sicuro, ad accomunarli, l'avversione al regime, il sapere perché alcuni confinati sono detti "manciuriani" e la consapevolezza di appartenere ad una élite politica e culturale destinata a grandi cose, anche se al momento l'obiettivo primario rimane quello di riempire lo stomaco ed evitare, per quanto possibile, angherie della Milizia, disagi e malattie. Erminio, un giovane laureando antifascista che conosce bene i miti greci, fa parte del gruppo di un compagno carismatico più maturo, quel Sandro Pertini che riesce sempre a mantenere un comportamento integerrimo e decoroso anche in mezzo alle peggiori avversità. Ma un giorno sull'isola sbarca un fisico misterioso, depositario di vari segreti, che comincia a parlare di macchine del tempo e altre stranezze ed Erminio, che ne diventa l'unico amico, non può non notare che molti degli avvenimenti che accadono sull'isola sembrano appartenere ad una dimensione che intreccia scienza, mitologia e politica senza soggiacere ai consueti legami temporali.
Come spesso nei romanzi dei Wu Ming, l'intreccio di mondi, epoche e soggetti diversi – reali e immaginari – tesse una trama tanto fantastica e  inverosimile da risultare possibile, grazie soprattutto all'estremo dettaglio dei tratteggi di luoghi e personaggi storici. Ne è un esempio, in questo caso, il "suono" dei dialoghi con Pertini, del quale – durante la lettura – sembra di riuscire a sentire non soltanto le parole, ma persino l'accento e il tono.

Giudizio sintetico: Fantastorico


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