di Jared Diamond, Einaudi
Il sottotitolo, Breve storia degli ultimi tredicimila anni, è di fatto l'estrema sintesi di quest'opera, vincitrice del Pulitzer per la Scienza e pubblicata per la prima volta nel 1997. Oggi riproposto in una nuova edizione, il saggio nasce dalla necessità di dare una risposta sensata a una domanda posta all'autore da un aborigeno della Nuova Guinea, attraversando lo sviluppo della civiltà nei cinque continenti con una ricerca preistorica basata su logica, biologia e ritrovamenti archeologici.Si tratta di un'opera destinata alla lettura corretta delle differenze dello sviluppo della civiltà nelle varie parti del mondo, interessante e di facile leggibilità anche se piuttosto corposa. Nel tentativo di spiegare con la logica la ragione della supremazia storica dei "bianchi" europei sulle altre popolazioni del mondo, l'autore analizza in termini biologici, geografici e sociali lo sviluppo di – quasi – tutte le popolazioni del mondo, con particolare riguardo agli avvenimenti che hanno favorito l'espansione delle civiltà occidentali così come le conosciamo oggi. Diamond, uno scienziato statunitense che ha operato nei cinque continenti, propone come ragione della primazia occidentale la differenza dei tempi di sviluppo dell'agricoltura e delle caratteristiche geografiche e biologiche dei vari continenti, condizioni che hanno determinato in modi diversi sia la diffusione delle conoscenze tecniche sia quella delle malattie, favorendo maggiormente Europa ed Asia nella costruzione di tecnologie civili e militari di maggiore efficacia, e nel maturare una migliore resistenza a quelle malattie che nei secoli hanno rappresentato la loro migliore arma di distruzione di massa.
Un saggio molto interessante e fondato su evidenze apparentemente incontrovertibili, sebbene frutto di semplici ipotesi, che delinea un'interpretazione bio-geografica di quelle differenze tra i popoli che spesso – oggi più che al tempo della sua prima pubblicazione – vengono giustificate con sbrigative motivazioni razziali ed etniche talvolta piuttosto opinabili.
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