giovedì 18 marzo 2021

Proprio come te

di Nick Hornby, Guanda


Dialoghi serrati e continui, confronto apparentemente impossibile tra due mondi che non si toccano, ma che grazie all'ironia trovano una piattaforma comune su cui coltivare qualcosa di importante. Nel titolo tutta l'ambivalenza di un rapporto tra un uomo e una donna con niente in comune e tutto da scoprire.

Londra, 2016. Sullo sfondo il confronto serrato tra i due schieramenti a favore o contro la Brexit, mappa eterogenea di una città sempre meno inglese e che sta perdendo le sue caratteristiche, riuscendo comunque ad assorbire l'immigrazione integrandola a fatica nel proprio tessuto sociale. Ne è un esempio Lucy, quarantenne insegnante progressista, colta e decisa, due figli in età scolare e un ex marito che tenta di neutralizzare la sua figura di ex alcolista cercando di farsi accettare dai figli, una donna che sente di avere poco in comune con le amiche frustrate che la immaginano vivere una vita da single tutta sesso e sregolatezza che lei riesce ad immaginare ancora meno di un nuovo rapporto con un marito adatto a lei: bianco, maturo e laureato. 
Per contro, ne è però un esempio anche Joseph, giovanissimo commesso di macelleria, nero, di famiglia religiosa, che per sbarcare il lunario fa anche l'allenatore di calcio e all'occasione il babysitter, ma il cui sogno nel cassetto è sfondare come deejay. E che sulla Brexit ha le idee confuse. 
Che cosa hanno in comune, questi due personaggi lo scopriranno insieme, protagonisti di una storia sbagliata in partenza, vissuta nel cuore di una City suddivisa in quartieri profondamente diversi ma all'interno dei quali la vita è quella di un paese, con i pettegolezzi, le botteghe, le vite di una microcomunità. Con la sua consueta ironia, in questo caso arricchita da dialoghi serrati che confrontano sentimenti e pensieri molto seri, ma che non sembrano mai approdare da nessuna parte, Hornby racconta il sogno dell'impossibile, ricordandoci che un sentimento, anche se non sopravvive, vale comunque la pena di essere vissuto, a dispetto delle differenze di età, politica, esperienza, ceto o colore della pelle.

Giudizio sintetico: Possibilista


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