di Alessandro Robecchi, Sellerio
Milano, oggi. Ghezzi è ancora vicequestore, anche se ad un passo dalla pensione. L'entusiasmo l'ha abbandonato da tempo, la carriera non è mai stata un obiettivo, ma l'anziano poliziotto sente sempre la necessità di rimettere ordine nelle cose. Così, quando una matura prostituta – donna di un piccolo delinquente da lui arrestato molti anni prima – si fa viva per pregarlo di ritrovarle il compagno, non esita ad iniziare una piccola indagine, che via via si snoda in un mondo di piccoli drammi e criminali da strapazzo, ma che sembra nascondere qualcosa di più grande e misterioso.
Parallelamente, il collega Carella fa ricorso ai suoi modi spicci e brutali, quasi dimenticandosi di essere un componente delle forze dell'ordine, per convincere i frequentatori della malavita cittadina di essere uno di loro. Ufficialmente in ferie, segue un'indagine personale rabbiosa e violenta che lo introduce in un mondo di loschi traffici e pericolose frequentazioni.
Due investigatori che non esitano a mettere a repentaglio la loro figura istituzionale, ma che continuano comunque ad interrogarsi sul bene e il male, e sulla necessità del rispetto delle regole che stanno infrangendo per necessità. Con uno stile sempre personale, ma che in questo caso strizza molto l'occhio a Chandler e Hammett, Robecchi dipinge un ritratto senza sconti di una scacchiera in cui pezzi disperati si muovono navigando a vista, dove a dispetto della morale il pesce grosso mangia sempre il pesce piccolo e nella quale la donna, vera vittima del sistema, è considerata un pezzo utile ma sacrificabile, moneta di scambio per traffici più legati alla sopravvivenza che al lucro.
Parallelamente, il collega Carella fa ricorso ai suoi modi spicci e brutali, quasi dimenticandosi di essere un componente delle forze dell'ordine, per convincere i frequentatori della malavita cittadina di essere uno di loro. Ufficialmente in ferie, segue un'indagine personale rabbiosa e violenta che lo introduce in un mondo di loschi traffici e pericolose frequentazioni.
Due investigatori che non esitano a mettere a repentaglio la loro figura istituzionale, ma che continuano comunque ad interrogarsi sul bene e il male, e sulla necessità del rispetto delle regole che stanno infrangendo per necessità. Con uno stile sempre personale, ma che in questo caso strizza molto l'occhio a Chandler e Hammett, Robecchi dipinge un ritratto senza sconti di una scacchiera in cui pezzi disperati si muovono navigando a vista, dove a dispetto della morale il pesce grosso mangia sempre il pesce piccolo e nella quale la donna, vera vittima del sistema, è considerata un pezzo utile ma sacrificabile, moneta di scambio per traffici più legati alla sopravvivenza che al lucro.
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