lunedì 31 agosto 2020

Una giornata di gloria per Miss Pettigrew

di Winifred Watson, Neri Pozza 


Un roma
nzo inglese, una sofisticata commedia scritta con leggerezza e humor, che ha come protagonista una donna scialba, di mezza età, Miss Pettigrew. La storia si sviluppa in 24 ore durante le quali la donna vive esperienze nuove e imprevedibili e cambia la propria vita. Un libro uscito nel 1938 con  grande successo e ripubblicato solo nel 2000.

Londra, fine anni '30. Miss Ginevra Pettigrew, una quarantenne incolore sull'orlo della miseria, cerca lavoro in un'agenzia di collocamento, come tutte le mattine. Le viene proposto un impiego di governante in uno dei più eleganti quartieri della città alle dipendenze di Miss LaFosse, una giovane bionda dai grandi occhi blu, simile ad un'attrice cinematografica, truccata e vestita perfettamente in ogni situazione. Per la modesta Ginevra una creatura deliziosa e incantevole. Subito la donna si trova coinvolta nella vita sentimentalmente complessa dell'affascinante datrice di lavoro. Inizia così una giornata straordinaria in cui uomini, amiche e conoscenze di Miss LaFosse introducono Ginevra in un mondo sconosciuto, brioso ed effervescente opposto al suo, incolore e spento. Miss LaFosse, inizialmente un po' sconcertata, apprezza la donna e ne tiene in considerazione parole e consigli. Miss Pettigrew, d'altra parte, nel corso delle ore cambia, abbandona il suo atteggiamento rigido e pudico e si apre alla possibilità di cambiare vita. Un romanzo leggero e ottimista, sulle possibilità offerte dal destino di prendere una strada diversa e ritrovare il sorriso. Una fiaba, quasi una nuova versione di Cenerentola, che, senza pretese, concilia con la vita.

Giudizio sintetico: British

domenica 30 agosto 2020

L'incontro

  

di Michela Murgia, Einaudi 

Un romanzo breve, che ha come protagonista Maurizio,un bambino di 10 anni. Figlio unico, abituato a passare le giornate, dopo le ore scolastiche, in solitudine, spesso davanti alla tv, scopre a Cabras, paesino della Sardegna dove trascorre l'estate dai nonni, la dimensione del "noi". Una dimensione nuova "perché i suoi nonni, i vicini di casa dei nonni, i loro figli, e i bambini dei loro figli parlavano tutti di sé al plurale". Maurizio inizialmente si sente estraneo. Quando finalmente il bambino riesce ad entrare nella comunità, a sentirsi parte della stessa, scopre l'allegria dell'infanzia.

Cabras, paese della Sardegna, metà anni '80. È il paese in cui vivono i nonni di Maurizio, che, iniziando a giocare con gli altri bambini scopre il divertimento, la gioia delle corse tutti insieme, degli scherzi, delle avventure a volte anche un po' pericolose . Si sente di far parte di quel "noi", prova il sentimento dell'amicizia, il valore della solidarietà. Ha anche la possibilità di conoscere  le tradizioni, i riti di cui questa terra è ricca. L'evento principale del paese è la processione che prevede l'incontro tra la statua della Madonna e quella di Gesù risorto, cerimonia attesa ogni anno da tutta la comunità con gioia e trepidazione. Ma quando il Vescovo, in procinto di lasciare la sua carica, decide la fondazione di una nuova chiesa nella periferia del paese (il Sacro Cuore di Gesù) oltre alla finora unica chiesa di santa Maria, la comunità sembra spaccarsi tra i fedeli dell'una e
quelli dell'altra. Il "noi" è in pericolo, il prete di una chiesa poco tollera l'altro prete. E poi la processione come può avvenire? Due statue della Madonna, due del Cristo... ma il sindaco e la piazza del l'incontro sono gli stessi per entrambe le comunità di fedeli. Con un tocco di umorismo e di grazia, si narra questa storia molto semplice, consigliabile a giovani lettori della scuola secondaria inferiore o ad adulti nostalgici di estati infantili vissute in piccoli paesi. 

Giudizio sintetico: Comunitario

martedì 25 agosto 2020

il giorno del rimorso

di Colin Dexter, Sellerio Ed.

Giallo corposo e tradizionale, nuova edizione di un titolo del 1999, ultimo episodio di una serie dedicata ad un anomalo investigatore inglese dedito all'alcol e afflitto dal diabete. Lo strano personaggio viene cooptato in una indagine che non vuole condurre, ma che non può rifiutarsi di accettare
. Dai toni eccessivamente british, questo giallo si articola in numerosissimi capitoli, ognuno dei quali introdotto da citazioni che a volte ne esplicitano direttamente il contenuto. Per gli amanti del genere.

Oxford, fine XX secolo. Mentre l'ispettore Morse sta godendo di un breve periodo di ferie, viene raggiunto dal capo della sua sezione, Strange, che gli ordina di rimettere mano ad un delitto di un anno prima, mai risolto ma non archiviato, che riguarda una donna trovata morta nella propria casa, nuda e legata al letto. Morse è restio a occuparsi del caso, ma non potendosi rifiutare, sulla soglia della pensione, inizia con il fido Lewis un'indagine in puro stile inglese, dai toni trattenuti, che non riesce a catturare il lettore anche se la trama non è affatto banale. Sicuramente, tra un whisky e un tè, un momento di lettura rilassante per gli appassionati degli ambienti anglosassoni.

Giudizio sintetico: Britannico

martedì 4 agosto 2020

Un giorno

di David Nicholls, Neri Pozza

Lo stesso giorno di ogni anno, a partire dal 1988 e fino alla prima decade del nuovo secolo, si raccontano le vite di un uomo e una donna tra i venti e i quarant'anni. Il lavoro, la società, la vita affettiva vivono in questo romanzo degli step precisi che tracciano la storia loro e della società, alcuni anni con vere rivoluzioni, altri trascinando il peso della continuità. Al centro del racconto, due anime diverse che avrebbero potuto prendere una strada comune e non l'hanno fatto, per scelta e per caso, ma che hanno un'affinità difficile da ignorare.

Due giovani sono a letto ad Edimburgo, il 15 luglio del 1988. Si sono appena laureati, hanno condiviso una notte appassionata, appartengono a mondi diversi, hanno prospettive per il futuro nettamente sbilanciate: lui è abbastanza ricco, disinibito e ottimista, e lo aspetta un periodo di viaggi e divertimento, poi si vedrà... Per lei, di famiglia più umile, la prospettiva reale più concreta è un lavoretto qualunque che le permetta di sbarcare il lunario e continuare ad arricchire una vita intellettuale attiva ma non redditizia. Due vite molto lontane tra loro, Emma e Dexter lo sanno, ma qualcosa di profondo li lega e li manterrà sempre in contatto fino al nuovo millennio e oltre: ogni anno, il 15 luglio, si ricorderanno reciprocamente di quella notte in cui si sono trovati e hanno confrontato i sogni, le speranze e l'allegria dei vent'anni.
Con un'ironia fine e delicata che non tralascia una velata e malinconica critica dei costumi, il romanzo racconta una storia di amicizia, amore e occasioni mancate nel quale solo il tempo riesce a dare un senso alla formazione dei protagonisti, spiriti affini che orbitano nella società inglese degli anni a cavallo del millennio come pianeti in continuo movimento, avvicinandosi e allontanandosi senza sosta.

Giudizio sintetico: Anniversarico

lunedì 3 agosto 2020

La logica della lampara

di Cristina Cassar Scalia, Einaudi

Quasi un Montalbano al femminile, sia nella prosa che nelle caratteristiche umane del personaggio, anche se qui prevalgono una correttezza procedurale e un lavoro di squadra più consoni al ruolo istituzionale della protagonista, una vicequestore palermitana trasferita a Catania, accanita fumatrice e capace di investigazioni acute.

Due anomali pescatori, un medico e un giornalista, si trovano per caso ad assistere ad uno strano tentativo di occultamento di una pesante valigia, gettata tra gli scogli. Poco dopo una voce femminile denuncia alla questura un omicidio avvenuto in una villetta sul mare nella stessa zona. Il vicequestore Guarrasi, trasferita a Catania da Palermo per mettersi al riparo da alcune possibili ritorsioni mafiose, inizia ad indagare sui due fatti, scoprendone gradualmente il legame, la scomparsa di una avvocatessa avvenente impiegata in uno studio legale molto importante del capoluogo ionico. Nella più  consueta tradizione noir italiana, l'intreccio si muove sul doppio piano dell'investigazione poliziesca e della psicologia della protagonista, donna di carattere avvenente, autoritaria e scontrosa capace di rinunciare a pezzi importanti della sua vita privata a favore di un senso della giustizia che ne condiziona l'esistenza.
Con un intreccio complesso, il thriller si snoda con una sensazione di deja vu che risente del condizionamento geografico e linguistico del poliziesco siciliano, ma che – pur non presentando elementi spiccatamente caratteristici – si offre come una piacevole e leggera variazione, molto ben collocata sul piano descrittivo, per gli appassionati del genere.

Giudizio sintetico: Sicilianoir

Fedeltà

di Marco Missiroli, Einaudi

Con piani paralleli, si dipana in due fasi temporali la storia di un pugno di personaggi accomunati dal destino di condividere alcune scappatelle coniugali di poco conto che però ne mettono in crisi la stabilità emotiva. Scavando nei sentimenti di questi tradimenti più o meno commessi, Missiroli sembra quasi tessere un elogio della monogamia, elogio che punta più sulla scomodità intellettuale dell'adulterio che non sulla sua scorrettezza morale. Ne esce comunque un complesso intreccio di sentimenti contrastanti che aprono a diverse riflessioni.

Carlo e Margherita, una coppia apparentemente affiatata, a letto e in casa. Lei ha lasciato da parte i sogni in cambio di una stabilità appena incrinata dalla conoscenza di Andrea, giovane e muscoloso fisioterapista dedito a serate pericolose e non privo di una malinconica follia. Lui – Carlo – è invece uno scrittore in crisi, insegnante a contratto e redattore di infimo livello, che è stato equivocamente sorpreso nei bagni delle studentesse in compagnia della giovane Sofia, promettente allieva dalle doti non soltanto narrative. Qualcuno ha pensato che Carlo fosse lì per soccorrerla, altri sospettano che fosse lì per approfittarsene, ma il "malinteso", come è stato subito battezzato dai protagonisti, getta un'ombra strana sulle vite di Carlo, Sofia e Margherita. Le riflessioni più intime di questi e altri protagonisti sono alla base dello sviluppo di una storia dalla partenza lenta in cui non accade quasi nulla, ma che prosegue con garbo scavando a fondo nella mente dei personaggi e coinvolgendo con una serie di riflessioni intime e affettive non prive di spessore. Sullo sfondo, il profondo dilemma che avvolge ogni forma di adulterio, commesso o meno: se sia più opportuno per la stabilità affettiva seguire il proprio desiderio ed esorcizzare così l'infedeltà, o se invece vadano controllate le pulsioni in nome di una correttezza morale che può sì appagare, ma che potrebbe anche, proprio a causa del sacrificio compiuto, compromettere irrimediabilmente l'affinità della coppia.
Vincitore del premio Strega Giovani 2019.

Giudizio sintetico: Adultero


domenica 2 agosto 2020

Tre piani

di Eshkol Nevo, Neri Pozza Editore

Tre racconti lunghi corrispondenti ai tre piani di un condominio di Tel Aviv, tre storie con tre protagonisti diversi, espressioni dei tre livelli della coscienza secondo Freud: Es, Io e Super Io. Un romanzo di scavo psicanalitico, che rivela fragilità, paure e dolori umani e pone al centro la complessità delle relazioni, soprattutto di quelle all'interno della  famiglia. Un romanzo interessante da cui Nanni Moretti ha tratto da poco un film.

Al primo piano di un condominio della periferia di Tel Aviv vive Amon, che racconta la propria storia ad un amico in grado di ascoltarlo senza esprimere giudizi. A lui svela il momento di crisi del rapporto con la moglie e l'angoscia e il sospetto ossessivo di molestie sessuali di cui sarebbe stata oggetto la propria figlioletta da parte di un anziano vicino di casa, affetto da demenza, cui era solito affidare la bambina. Livello dell'irrazionalità, degli impulsi: Es. Al secondo piano la famiglia di Hani, definita dagli abitanti della palazzina "la Vedova" per le frequenti assenze del marito a causa del lavoro. La donna nutre grande timore di cadere nella follia da cui era stata affetta la propria madre, vive un grande senso di solitudine, non colmato neppure dalla cura e dall'amore dei due figli. La storia è raccontata da Hani ad un'amica d'infanzia, cui rivela di aver ospitato di nascosto il cognato in fuga dai creditori che si è preso cura di lei e dei bambini. La storia oscilla tra realtà e immaginazione: livello dell'Io. In alto, al terzo piano, il Super Io, Dovra, giudice in pensione, rimasta davvero vedova, che racconta la propria storia alla segreteria telefonica, parlando con la voce registrata del marito. Il rapporto con il figlio Arad, il quale entrambi i genitori avevano interrotto i rapporti, è al centro delle sue vicende. In conclusione il narratore israeliano giunge alla conclusione che Freud ha fatto un errore: "I tre piani non esistono dentro di noi. Esistono tra noi e l'altro, nella distanza tra la nostra bocca e l'orecchio di chi ascolta la nostra storia. E se non c'è nessuno ad ascoltare, allora non c'è nemmeno la storia." Scritto in una prosa scorrevole e coinvolgente, il romanzo si legge con facilità ed interesse, anche se un certo intellettualismo impedisce l'immedesimazione del lettore con i personaggi.

Giudizio sintetico: Freudiano

L'amica geniale - Tetralogia

di Elena Ferrante, Edizioni e/o

Un best seller corposissimo diviso in quattro volumi che raccontano la storia di due amiche e di un rione napoletano, dall'infanzia misera alle alterne fortune dell'adolescenza, della maturità e dell'età avanzata. Due protagoniste che nella loro esistenza vivono non una sola, ma molte vite, una attraversando in continuazione l'Italia e la cultura dei periodi storici in cui si muove, l'altra, grazie ad un particolare carattere e ad una enorme forza di volontà, rimanendo ancorata alla terra di origine ma proprio grazie a questa stabilità territoriale vivendo ancora più trasformazioni dell'amica. Sullo sfondo, i cicli della cultura e della politica del nostro Paese, sempre presenti nelle scelte e nell'alternarsi di successi e miserie non solo delle due protagoniste, ma di tutto il loro entourage, nucleo sociale eterogeneo e ricorrente che incarna le tipologie umane di più di mezzo secolo italiano. Opera scorrevolissima, nonostante l'imponente corpus narrativo, riesce a catturare con forza e passione l'attenzione del lettore, riuscendo a raccontare la crescita, i crolli, le vergogne di un'intera nazione attraverso le emozioni e le vicende personali di gente comune, tutto sommato anche poco significative se paragonate al quadro generale in cui avvengono.

Elena e Lila sono due bambine che vivono in un quartiere della periferia est di Napoli dove impera una miseria fatta di lavori improvvisati, abitazioni senza qualità, fame e una socialità forzata in cui tutti sanno tutto di tutti. Ma a scuola sono brave e sanno farsi apprezzare dalla maestra, nonostante la timidezza di Elena e la prepotenza di Lila, che non disdegna di dire sempre cattiverie e far pesare, sull'amica come su insegnanti, famiglia e tutto il rione, una sfrontatezza verbale fatta di sarcasmo e arguzia, ma anche capace di ispirare fiducia e guidare alla riflessione. Presto il destino delle due bambine farà prendere loro strade diverse, ma il loro legame, fatto di un misto di stima e invidia così come di generosità gratuita ed egoismi inqualificabili, resisterà alla loro crescita come agli anni del boom economico e dei matrimoni di interesse, a quelli dei primi tentativi di emancipazione, agli anni dell'immaginazione al potere e della lotta politica, persino all'edonismo e agli egoismi degli ultimi vent'anni del secolo scorso. Con il punto fermo dei rapporti tra queste due donne, tanto vicine quanto diverse, l'autrice (o è un autore? – il mistero intorno al suo nome è ancora fitto) riesce ad esplorare con la stessa forza sia il carico emozionale e affettivo della donna negli ultimi 50-60 anni, sia a dipingere con un tratto inflessibile e smarcato da ogni pregiudizio l'ambiente sociale e culturale dell'Italia dal dopoguerra ad oggi. 
Chi esce più malconcio da questa esperienza emotiva è il genere maschile nel suo complesso, descritto come un insieme di rozzi desideri, violenze e timori che investono le donne ma ne vengono sopraffatti, con personaggi che anche se dotati di grande valore non riescono comunque a costruire rapporti stabili perché troppo ancorati allo stereotipo di una figura maschile dall'istinto predatorio e con una dipendenza ancestrale dagli stimoli sessuali che ne condiziona tutte le scelte.

Giudizio sintetico: Appocundriaco