martedì 30 luglio 2019

Il cuore e la tenebra

di Giuseppe Culicchia, Mondadori

Dall'autore torinese, una novità che vede l'abbandono della consueta ironia e il confronto con temi familiari e uno stile nuovi. Un padre caduto in disgrazia viene ricordato, con tutto il contesto familiare relativo alla separazione dei genitori, dall'unico figlio che ha con lui mantenuto un blando contatto, anche se sporadico. Sullo sfondo, una passione sconsiderata utilizzata per mitigare una perdita affettiva mai accettata.

Giulio è il minore dei due figli di un direttore d'orchestra famoso morto all'improvviso, dopo un lungo periodo di abbandono dei palchi a causa dell'accusa di simpatie neonaziste. Per Giulio l'uomo era però solo il padre che non ha potuto avere a tempo pieno, ma che non si è mai sottratto al desiderio di stare con i figli nei momenti liberi dal proprio lavoro. Nel suo ricordo, durante un viaggio a Berlino in cui deve occuparsi delle varie incombenze legate alle esequie, Giulio compie anche un viaggio a ritroso tra i ricordi propri e i lasciti paterni, alla ricerca delle radici della separazione dei genitori e di quanto ne è conseguito.
Un romanzo impegnato che tratta di un argomento – le ricadute sui figli dei contrasti tra i genitori – sicuramente di interesse generale, ma che riesce a coinvolgere il lettore solo a tratti, anche a causa della scelta di far entrare nel racconto alcuni aspetti storici del nazismo, del quale si presentano persino testimonianze fotografiche sicuramente interessanti, ma delle quali il rapporto con il contesto non sempre è trasparente.

Giudizio sintetico: Filiale

lunedì 29 luglio 2019

Rosso come una sposa

di Anilda Ibrahimi, Einaudi

L'Albania dall'inizio del XX secolo ai primi anni del XXI è il teatro in cui si rappresentano le vicende di donne di generazioni diverse appartenenti alla stessa famiglia.  Un romanzo che, grazie alla scrittura veloce e leggera, rende un quadro interessante e coinvolgente di un Paese, l'Albania, ricca di tradizioni e credenze risalenti a culture e religioni diverse (Cristianesimo e Islamismo), segnata nel corso di un secolo da profondi sconvolgimenti storici.

Kaltra, sconosciuto villaggio sulle montagne albanesi, prima metà del XX secolo. La giovanissima Saba, vestita tutta di rosso, sposa – per volontà della famiglia – Omer, vedovo di sua sorella maggiore, morta di parto. Saba piange sotto il velo nuziale, ma nessuno se ne accorge. È il suo destino, questo, che si compie. Inizia così la storia di Saba che si collega alla storia dell'Albania. Dalla invasione degli Italiani (i peppini, come venivano chiamati) alla seconda guerra mondiale con l'invasione nazista, dall'avvento del comunismo di Hoxha con la scelta di una politica filosovietica, al ritiro dal Patto di Varsavia. Le vicende storiche non costituiscono tuttavia excursus del narratore, ma si evincono dalle vite delle protagoniste e dalle vicende, spesso dolorose, dei personaggi intorno a loro.
Nella seconda parte del libro la narrazione è condotta in prima persona dalla nipote di Saba, Dora, che ci conduce, con una prosa ironica e talora nostalgica, alle vicende più recenti dell'Albania. La caduta del comunismo, l'apertura del Paese al mondo occidentale e al capitalismo. Dora, conseguita la laurea, lascia l'Albania per andare a vivere in una capitale europea: prima si trasferisce in Svizzera, poi a Roma. Qui ci racconta, in italiano, questa storia.

Giudizio sintetico: Sprazzi di memoria

venerdì 19 luglio 2019

Nebbia e cenere

di Eraldo Baldini, Einaudi

Il racconto dello sviluppo di un'ossessione che condiziona la vita, impedendole di svolgersi secondo una progressione armonica. Anche se nel lavoro e nel coinvolgimento personale nei problemi altrui il protagonista trova una blanda forma di distrazione che lo aiuti a capire se stesso e gli altri, i suoi fantasmi sono perennemente lì a ricordargli quanto sia difficile sfuggire al proprio autolesionismo.

Bassa padana, inizio millennio. Bruno è l'autista dello scuolabus di un piccolo centro sperduto nella pianura, un luogo in cui il maltempo sembra eterno e destinato a riflettere il suo dolore per un amore finito ma non dimenticato. Le vite e i problemi – piccoli e grandi – dei bambini e dei ragazzi che salgono sullo scuolabus e che in Bruno trovano spesso l'appoggio che non hanno a casa si alternano ai ricordi del protagonista, in un crescendo di ironia e dolore che cattura per il suo riuscire ad essere il male di Bruno e di tutti gli sconfitti che non hanno perso la propria allegria apparente, tenera e triste ballata di chi non sa sfuggire ai ricordi e alle passioni sbagliate. Breve e stringato, un racconto che dipinge con i colori della simpatia la strutturazione di una delle tante tragedie che passano – o potrebbero passare – periodicamente in cronaca.

Giudizio sintetico: Eziologico



#Cucitialcuore

di Francesco Cannadoro, Ultra

Diario di un padre fortunato è il sottotitolo di questo libro. Un padre che nell'attesa della nascita del figlio ha immaginato tante cose che avrebbe fatto con lui nel corso della vita, ha nutrito speranze, ha pensato a quello che gli avrebbe insegnato. Ma il piccolo Tommi è nato con una una patologia sconosciuta e degenerativa. Cosa è rimasto di tutti quei sogni?

Francesco, il padre, e Tommi, il figlio, sono i protagonisti di questo libro. Francesco non ha avuto una vita facile: una madre tossicodipendente, un padre risposatosi con una donna che l'ha escluso dalla loro vita. Infanzia e adolescenza trascorsi in buona parte in istituti per minori. A quasi trent'anni l'incontro della vita con una donna di cui si innamora anche perché avverte che lei sarebbe stata una madre straordinaria (come infatti è).
Francesco racconta tutto il percorso vissuto – ospedali, personale medico e paramedico, esami clinici, terribili "sentenze" sulla condizione di Tommi – dal momento in cui la patologia di Tommi è accertata, pur rimanendo poi priva di diagnosi. La narrazione è toccante, ma mantiene sempre leggerezza e ironia. Certo Francesco non si considera fortunato per il fatto di avere un figlio disabile, ma perché il suo Tommi gli ha insegnato a essere padre, a superare i propri limiti e a trovare la forza per lottare contro il drago (come chiama la malattia). Una lotta durissima che unisce Francesco, Tommi e la sua mamma in un legame di amore senza limiti.

Giudizio sintetico: Coraggioso

mercoledì 10 luglio 2019

Quella metà di noi

di Paola Cereda, Perrone Ed.

Anche nelle esistenze più convenzionali – o in quelle apparentemente più originali – esiste sempre una parte sconosciuta, custodita nel profondo e che condiziona i rapporti che abbiamo con gli altri. In questo romanzo, non a caso di una psicologa, la metà nascosta del vissuto condiziona tutti i rapporti tra i protagonisti, definendone i comportamenti e – soprattutto – i rimpianti.

Torino, oggi. Matilde è una vedova ex maestra elementare che vive una vita grigia e in solitudine, in una periferia dalla quale tutti vogliono allontanarsi, per prima sua figlia che ha cercato in un matrimonio di livello il riscatto da una condizione sociale che la deprimeva ma che ancora conta sull'aiuto materno. Matilde, invece, non si fa problemi a vivere grazie ad un nuovo lavoro, quello di badante di un anziano ingegnere del centro città, un uomo che ha girato mezzo mondo e che ora soffre di una grave malattia invalidante. Con l'uomo, vivono una moglie e una domestica che vivono e combattono un rapporto di amore-odio di lunga data, e nel quale Matilde cerca in tutti i modi di non farsi coinvolgere. La metà segreta del vissuto dei diversi personaggi del racconto è la radice stessa che ne definisce i rapporti, e che determina le loro azioni, apparentemente incomprensibili a chi si rapporta con loro, ma non al lettore.
Quanto sappiamo degli altri, anche quelli più vicini a noi, quanto riusciamo a comprendere davvero le loro azioni, i loro desideri, il loro vissuto? Quale importanza hanno i loro segreti nel determinarne i comportamenti nei nostri confronti? Una serie di interrogativi che questo romanzo solleva snodandosi in modo piatto e pacato, anche se a tratti non mancano alcuni piccoli gioielli narrativi che ne hanno quasi sicuramente determinato la menzione come possibile finalista al premio Strega (poi non avvenuta).

Giudizio sintetico: Comportamentale

Almarina

di Valeria Parrella, Einaudi

Due personaggi femminili al centro di questo romanzo: Elisabetta, docente di matematica, e Almarina, allieva. Il luogo d'incontro è il carcere minorile di Nisida, su un'isola del Mediterraneo, estrema propaggine di Posillipo. Due donne ferite dalla vita e sole, prive di un baricentro che dia loro un equilibrio emozionale e affettivo. Il loro incontro riapre le loro esistenze alla speranza.

Un romanzo breve e intenso. Un carcere minorile, quello di Nisida, con regole e norme rigide. Qui sono rinchiusi minorenni, che non possono mai tuffarsi in quel mare che circonda l'isola. Elisabetta Maiorano varca il cancello e supera il controllo delle guardie tutti i giorni, sentendosi in colpa, quasi avesse costruito lei quella struttura. È una donna di 50 anni che vive il dolore della perdita del marito, morto da tre anni. Ricordi, stati d'animo del passato e del presente si snodano comunicando al lettore la malinconia di un lutto non elaborato. Nel carcere arriva una nuova ragazza, una rumena di 16 anni, detenuta per furto, ma soprattutto per sottrarla ad una vita di violenze e soprusi maschili. Inizia un rapporto affettivo e di maturazione delle due donne, in particolare di Elisabetta che, attraverso le speranze sul futuro – ancora comunque vive in Almarina – si stacca pian piano dal passato e si riapre alla vita.
Una storia forte, di dolore, di resilienza, di drammi personali e collettivi, in cui le vicende sono sfumate per lasciare spazio ai pensieri, agli stati d'animo. La scrittura elaborata e immaginifica rende la lettura a volte non facile, ma contribuisce all'intensità della narrazione.

Giudizio sintetico: Resiliente

venerdì 5 luglio 2019

Tra due mondi

di Olivier Norek, Rizzoli

La "Giungla" è la baraccopoli di Calais, un pozzo di disperazione, oggi raso al suolo ma già in fase di rinascita, in cui si snoda una vicenda accattivante come i migliori noir francesi, ma che rimane soprattutto una testimonianza che sa toccare nel profondo.

Adam è un capitano della polizia siriana che in seguito ad una serie di situazioni pericolose è costretto a far fuggire all'estero la propria famiglia, scappando a propria volta tramite un percorso diverso da quello di moglie e figlia. L'appuntamento è a Calais, nella "Giungla" una baraccopoli sterminata in cui sono confinati migliaia di clandestini e nella quale Adam, mentre cerca disperatamente la sua famiglia, viene presto coinvolto in una brutta storia che ha per protagonista  un bambino abbandonato e dal passato misterioso. Ad aiutarlo, un tenente francese in crisi familiare, a riprova che le vere differenze tra gli uomini non sono quelle etniche e sociali, ma quelle legate all'integrità morale.
Un poliziesco anomalo che ci ricorda il mare di disperazione nel quale la realtà ha costretto sia gli abitanti di Calais, la cui economia è crollata da un giorno all'altro, sia – soprattutto – le migliaia di disperati pronti a rischiare la vita per cercare di raggiungere, con tentativi maldestri e preparazioni tecniche tanto raffinate quanto arrangiate, la tanto agognata "Youké", quell'Inghilterra che con il suo esasperato isolamento rappresenta un sogno irraggiungibile, ma possibile.

Un polar interessante, raccontato attraverso la rabbia e – soprattutto – la rassegnazione sia dei migranti che dei francesi, capace tanto di tenere sul filo il lettore per la trama ben congegnata, quanto di aprire una serie di interrogativi irrisolti sulla difficoltà di garantire sufficienti livelli di legalità, dignità e umanità nella gestione del problema clandestini.

Giudizio sintetico: Clandestinoir

martedì 2 luglio 2019

Un nuovo mondo

di Eckart Tolle, Mondadori

Una guida per "un nuovo mondo", un nuovo modo di sentire che, distruggendo l'ego imperante e limitante, propone un modo diverso per vivere. Vivere liberi dall'inquietudine e da emozioni negative che spesso conserviamo nel tempo, ci schiacciano e possono farci ammalare. Un libro per chi desidera affrontare un cammino spirituale e sente il desiderio di cambiare qualcosa di sé.

Vivere non è facile. Il dolore è un'esperienza che non risparmia nessuno e spesso ci si sente in balia del destino. Eventi e persone sembrano essere in gradi di regalarci la felicità o di negarcela, talvolta per sempre. Eckart Tolle rovescia questo modo di affrontare la vita, invitando a non lasciarsi dominare dal pensiero, dal nostro ego, ma a sentire il nostro essere adesso, in questo momento, liberi da emozioni legate a eventi passati che continuano a inquinare la nostra vita. Sono i corpi del dolore che spesso entrano in collisione con i corpi del dolore altrui, soprattutto nella vita di coppia.
Conoscere se stessi, secondo l'antica sentenza delfica, significa acquisire quella consapevolezza che è liberatoria. Accettare il proprio presente permette di non essere sfiorati dal tempo – ansie e paure – concentrandosi sui passi che si compiono e non sulla destinazione da raggiungere. "Il segreto della felicità è la collaborazione incondizionata con ciò che è" – "Combattere contro la vita genera sprechi inutili della nostra energia".

Un libro interessante, che stimola la riflessione, scritto in una prosa semplice e chiara, da leggere con calma e concentrazione, nel silenzio.

Giudizio sintetico: Spirituale

Il tempo imperfetto

di Francesco Piccolo, Feltrinelli

Come sarebbe un mondo in cui la vita scorre al contrario, in cui ad un difficile esordio come vecchi e malati segue una lenta progressione verso la maturità, poi la giovinezza, poi l'adolescenza? Piccolo ci porta per mano in questo sogno al contrario, in un romanzo breve che lascia aperto il più importante degli interrogativi: ci piacerebbe?

Carlo e Teresa sono i protagonisti di un ciclo biologico al contrario, un ciclo vitale che dopo una breve sperimentazione è diventato la normalità per l'intero genere umano. Grazie alla scienza, si viene generati vecchi e cadenti e progressivamente si acquisiscono le forze e il corpo ringiovanisce inesorabilmente, dando all'essere umano sempre migliori caratteristiche fisiche e possibilità economiche. Per tutti quelli che almeno una volta hanno pensato: "che bello sarebbe se si potesse lavorare da vecchi e godersi la pensione da giovani".

Giudizio sintetico: Ringiovanito

La cresta dell'onda

di Thomas Pynchon, Einaudi

Con uno stile nominale e dialoghi portatori di un'ironia quasi barocca, viene proposta una storia complicata che solleva più di un sospetto sull'attentato dell'11 settembre 2001 alle torri gemelle di New York. Mentre inizialmente ci si perde nella trama e nella moltitudine eterogenea dei numerosi personaggi, man mano che si procede nella lettura la storia prende corpo, fino a divenire quasi un atto di accusa nei confronti di un certo establishment informatico e culturale –, se non materialmente – almeno moralmente individuato come corresponsabile della deriva economico-politica culminata con l'abbattimento dei due grattacieli.

New York, 2001. Maxine è una madre di famiglia quasi divorziata, con due figli e un lavoro in proprio come detective antifrode, dopo una precedente occupazione dello stesso tipo nell'amministrazione pubblica. Un lavoro complesso, ancor più difficile da comprendere per i lettori che non conoscono la legislazione USA; tuttavia, la caratterizzazione naïf con cui l'autore traccia i profili dei vari personaggi che ruotano intorno a Maxine rende la trama secondaria non soltanto rispetto agli umani, ma soprattutto rispetto alla stessa città di New York nel suo insieme, dipinta attraverso un'esasperata miscela di quartieri, razze, culture, meccanismi di funzionamento non sempre legali, insomma nella sua peculiare "diversità". Indagando più per curiosità che per svolgere un lavoro, Maxine si imbatte in una misteriosa società informatica che sembra avere contatti inquietanti con il Medio Oriente e attorno alla quale orbitano nerd raffinatissimi, agenti segreti o quasi, ambienti virtuali e transazioni tanto lucrose quanto misteriose. Fino al giorno di settembre in cui tutto cambia e la città (e con essa, la Nazione e tutto l'Occidente) si riscoprono diversi. Anche Maxine.

Giudizio sintetico: Complesso