lunedì 28 gennaio 2019

Accabadora

di Michela Murgia, Einaudi

Chiamata a spegnere la vita di moribondi che la pietà dei parenti non vuole più veder soffrire, l'accabadora dispensa l'al di là anche a quanti, menomati fisicamente e psicologicamente, chiedono di farla finita. Pura e semplice eutanasia? E lei, anima pietosa o assassina? Secondo molti antropologi la figura dell'accabadora è solo il prodotto dell'immaginario popolare di alcune zone della Sardegna, mentre per altri, per i molti affezionati alla tradizione, l'accabadora era una persona vera, la morte in carne e ossa.

Si incontra la morte vis a vis in questo romanzo di Michela Murgia. Una morte che ha le sembianze dell'accabadora, figura che appartiene al mondo delle tradizioni popolari dell'entroterra sardo e di cui si è sempre molto parlato in quanto dispensatrice di morte. L'accabadora è infatti colei che pratica una forma ancestrale di eutanasia, un personaggio inquietante e misterioso che si autorizza ad uccidere. Intelligentemente l'autrice non spinge la storia in direzioni "alla Stephen King", ma rimane ancorata alla realtà della Sardegna degli anni '50. Dunque l'accabadora che si incontra nel romanzo ha un nome e cognome, Tzia Bonaria Urrai, veste di nero un po' per vezzo e un po' per ricordare un'antica vedovanza, abita in una grande casa insieme a Maria, figlia adottiva, e di mestiere fa la sarta. La morte che si nasconde nelle pieghe della normalità.
Scritto con garbo e relativa semplicità, senza forzature retoriche o inutili abbellimenti linguistici, il romanzo scorre seguendo la storia di Maria e creando nel lettore curiosità per i vari personaggi, lontani rispetto alla realtà di oggi e vicini a noi nella loro umanità.

Giudizio sintetico: Etnologico

martedì 22 gennaio 2019

Furland

di Tullio Avoledo, Chiarelettere Ed.

Avoledo si conferma come un autore anomalo, capace di mischiare temi, ambienti, generi letterari tra i più disparati, rendendoli verosimili e quasi attuali, anche nel più improbabile degli ambienti. In questo caso, il teatro del racconto è un Friuli trasformato in un gigantesco palcoscenico nel quale va in scena la Storia, ad uso e consumo di ricchi turisti provenienti da tutto il mondo. Ma dove finisce la finzione di un parco a tema grande come una regione, e dove inizia la terribile realtà di un mondo che non ammette nessuna alterazione, anche la più minuscola, dell'ordine costituito?

Nel Friuli di un futuro non troppo lontano, un giovane attore poliglotta viene assunto per sovrintendere ad una delle moltissime rappresentazioni che rappresentano l'unica risorsda economica di una regione che si è dichiarata indipendente, e che ha fatto del turismo storico la sua unica fonte di reddito. Ma ciò che accade durante queste fiction a tema è troppo stravagante e crudele per essere credibile, anche al più ingenuo dei turisti che vi assistono. Mescolando stravaganti generi, orientamenti politici, fatti storici realmente accaduti in un mix veloce da thriller tradizionale, Avoledo attinge dai luoghi comuni del turismo, della spy story e degli stereotipi politici più attuali per confezionare un racconto stranissimo che pure risulta, se non verosimile, almeno possibile. E che possa essere possibile non è certo una buona notizia.

Giudizio sintetico: Fantaturistico

Proletkult

di Wu Ming, Einaudi

La dimensione storica in cui viaggiano i cinque autori di Bologna conosciuti come Wu Ming, in questo caso, è quella del decennio successivo alla Rivoluzione di ottobre, con le avvisaglie di quella che diventerà la dittatura staliniana. All'accuratezza della ricostruzione storica si accompagna una dimensione narrativa fortemente fantastica, che lascia il lettore in dubbio su dove finisca la Storia e cominci la fantapolitica.

Russia, 1926. Una misteriosa ragazza che sembra un ragazzo, Denni, appare dal nulla e piomba con una malattia rara e racconti strani a turbare la vita di Aleksandr Bogdanov e di sua moglie Natal'ja, dirigenti di una struttura medico-scientifica ed ex pionieri della Rivoluzione, che hanno vissuto in prima persona gli sviluppi del più grande stravolgimento storico della Russia moderna. Alla ricerca del padre, un altro membro di questo nucleo di ex-clandestini che comprendeva anche Lenin, Stalin e i maggiori leader della Rivoluzione, Denni si farà aiutare da Bogdanov, che sarà così costretto a ripercorrere gli anni e i protagonisti della sua esperienza in esilio, dal 1905 alla vittoria dei bolscevichi, fino al crollo degli ideali e all'inizio della dittatura. Ma Denni sembra arrivare da un altro mondo e la sua ingenuità e bontà portano Bogdanov a ripensare integralmente tutto il percorso della sua parabola da ex-rivoluzionario.

Giudizio sintetico: Fantaproletario

lunedì 14 gennaio 2019

Giuro che non avrò più fame

di Aldo Cazzullo, Mondadori

Una carrellata di Amarcord commoventi e spietati sul periodo della Ricostruzione post-bellica, scritta con grazia e determinazione per richiamare l'Italia di oggi al senso di comunanza sociale, mentre gli italiani sembrano orientarsi sempre più verso l'individualismo e il rifiuto della collettività. Nello stesso stile dello struggente La guerra dei nostri nonni, ripercorre senza vincoli cronologici personaggi ed episodi che hanno tirato il nostro Paese fuori dall'impasse seguito al 1945.

Il titolo richiama il grido di rabbia e la voglia di riscatto di Rossella O'Hara in Via col vento, allorché si rende conto di aver perduto tutto quanto possedeva a causa della Guerra Civile. Il parallelo con la situazione post-bellica italiana del 1945 è palese: una generazione che aveva vissuto lo stremo di una dittatura e di due Guerre Mondiali non può più accettare passivamente la Storia, ma decide di risalire speranzosamente la china, anche al prezzo di tremende privazioni e sacrifici, imboccando un percorso che in pochi anni porterà il Belpaese al boom economico degli anni '60. Cazzullo vede in questa voglia di rinascita uno stimolo per le generazioni di oggi, alle quali suggerisce di seguire le orme di quelle donne e quegli uomini di 70 anni fa, il ricordo dei quali viene filtrato attraverso i loro desideri, le idee, i compromessi e gli errori. Le storie della contrapposizione PCI-DC, quelle degli sportivi entrati nel mito, dei capitani d'azienda, di attrici e registi, di politici e di semplici uomini e donne, diventano lo sprone per le generazioni di oggi, reduci da un susseguirsi di crisi finanziarie e che hanno la necessità di riprendersi psicologicamente prima ancora che economicamente, imparando dal passato per non sbagliare in futuro. Come a dire che, oltre il libro di Storia, deve esserci anche la voglia di rimboccarsi le maniche per creare un domani in cui credere.

Giudizio sintetico: EnergEtico

giovedì 10 gennaio 2019

Anime scalze

di Fabio Geda, Einaudi

Un romanzo di formazione, la storia di un quindicenne, Ercole, "anima scalza" priva degli strumenti che i genitori trasmettono ai figli per affrontare la vita e bisognoso di trovare una propria strada. Adulti forse non cattivi, ma confusi, simili a ragazzini. che non ce la fanno a fare da guida ai giovani. E allora gli adolescenti si sforzano faticosamente di trovare la propria strada da soli.

Torino, giorni nostri. Ercole è un ragazzo che ha vissuto un'infanzia difficile. La madre ha lasciato la famiglia quando lui era solo un bambino  ed è sparita dalla sua vita. Ha vissuto con la sorella maggiore Asia e con il padre. Questi è un uomo poco presente affettivamente, incline a eccedere con la bottiglia. Un'infanzia ai limiti della povertà, in cui Ercole si è sforzato di non fare comprendere la situazione familiare agli estranei. Ora però Asia  ha deciso di andare a vivere con il fidanzato e di lasciarlo solo con il padre. Il ragazzo si sente abbandonato e avverte l'esigenza di cambiare la propria vita. Non gli basta neppure il rapporto con Viola, una ragazza di buona famiglia, che non si cura delle differenze sociali e culturali esistenti tra loro e ricambia i suoi sentimenti.
Ecco allora la ricerca della madre, la scoperta di un fratellino, Luca, la drammatica paura che il bambino possa vivere un'infanzia simile alla propria senza neppure il sostegno di una sorella in gamba come la sua. E allora non gli rimane che un gesto drammatico di ribellione.
Una storia tenera, narrata in prima persona dal protagonista con la freschezza e la semplicità del modo di esprimersi di un adolescente, a  tratti raccontata con eccessiva lentezza e con un finale non all'altezza delle premesse drammatiche. Nel complesso comunque una lettura interessante.

Giudizio sintetico: Fragile


Il sorriso di Jackrabbit

di Joe R. Lansdale, Einaudi

Ennesima avventura di Hap & Leonard, la coppia di investigatori sconclusionati ideati dal notissimo scrittore di crime texano. Dopo la deriva trash degli ultimi racconti, questo nuovo titolo compie un piacevole passo indietro verso lo stile dei primi episodi del duo, anche se gli eccessi pulp non mancano affatto, soprattutto nei dialoghi tra i protagonisti.

Per gli amanti del genere, tornano Hap & Leonard, ingaggiati durante il matrimonio di Hap da una madre e da un figlio che vogliono sapere che fine abbia fatto il terzo membro della famiglia, una giovane di bell'aspetto ma con i denti da coniglio (Jackrabbit, il suo soprannome). I clienti non piacciono a Hap, e Leonard proprio li detesta, perché sono l'emblema della deriva razzista, ignorante e parareligiosa del Sud degli USA. Tuttavia i due protagonisti accettano l'incarico ritornando nella città in cui Hap è cresciuto e in cui tutti lo conoscono, e infilandosi nel consueto e proverbiale mucchio di guai dove si scontreranno con personaggi caratteristici che vanno da predicatori per caso o per convinzione a killer improvvisati e razzisti professionisti. Per gli amanti di Lansdale, un gradito e leggero ritorno western, anche se ancora lontano dagli esordi dei primi tre episodi della fortunata serie.

Giudizio sintetico: Tarantiniano

mercoledì 9 gennaio 2019

Middle England

di Jonathan Coe, Feltrinelli

Un romanzo sugli sviluppi politici e sociali che hanno portato la Gran Bretagna a scegliere di uscire dall'Europa. A cavallo tra Londra e Birmingham, si snodano le vicende di alcuni personaggi già incontrati ne La banda dei brocchi e in Circolo chiuso, ma qui la dimensione umoristica lascia il passo al conflitto sociale tra le due anime dell'Inghilterra, quella populista e xenofoba e quella intellettuale e smarrita, in un crescendo che coinvolge più generazioni.

Benjamin Trotter, sua sorella Lois e i loro amici sono diventati personaggi di mezza età alle prese con i mali della propria generazione: tra questi, il più tangibile è lo smarrimento intellettuale in una società sempre più cosmopolita e insofferente, che alterna la colpevolizzazione degli stranieri, accusati di essere la causa della perdita dell'anima british, alla paura di essere tacciati di razzismo per qualsiasi minima deroga al politically correct, vissuto come un sopruso. Ai "vecchi", ma non troppo, fanno da contraltare le vicende personali della "giovane" Sophie, la figlia di Lois, che stenta a trovare interesse in un matrimonio apparentemente perfetto e che non riesce a sopportare l'idea di trovarsi inserita in una dimensione familiare politicamente avversa. Come sempre, è stupefacente constatare come Coe riesca ad indirizzare la storia della divisione politica della società inglese dell'ultimo decennio all'interno di un contesto narrativo personale, familiare e intimista, che si interroga soprattutto su quale peso possono avere le scelte politiche nazionali sui rapporti personali dei singoli.

Giudizio sintetico: Brexit

martedì 8 gennaio 2019

L'ultimo giro della notte

di Michael Connelly, Piemme ed.


Michael Connelly e Harry Bosch, un binomio inscindibile per chiunque sia un amante di romanzi polizieschi. Almeno fino a ieri, perché nel nuovo thriller dello scrittore americano fa la sua comparsa un'inedita protagonista, una ex cronista di nera di Los Angeles che si è arruolata nella polizia perché stufa di essere solo una spettatrice del crimine. Donna, single, idealista, un personaggio senza dubbio intrigante.

Los Angeles Police Department, Hollywood. La detective Renée Ballard sta cercando di prendere il posto di Harry Bosch nel cuore dei lettori. Si dà da fare, è brava nelle indagini, ama il suo mestiere ma nella prima parte del romanzo non affascina e non conquista, apparendo come una copia sbiadita del mitico detective. Poi, d'improvviso, la svolta: Connelly, da grande romanziere qual è, costringe la detective Ballard a misurarsi con una situazione fortemente drammatica in cui la donna rischia addirittura di perdere la vita. E, in questo frangente, il personaggio si rivela in tutta la sua complessità conquistando il cervello – se non ancora il cuore – del lettore. Come sempre, sullo sfondo, ci sono forti la presenza pulsante di Los Angeles e le lotte di potere nel mondo della polizia.

Giudizio sintetico: Losangelino

mercoledì 2 gennaio 2019

Il delitto di Kolymbetra

di Gaetano Savatteri, Sellerio

Se con La fabbrica delle stelle Savatteri ci aveva fatto conoscere il duo Lamanna-Piccionello, strana coppia di investigatori involontari che evidenzia all'estremo le caratteristiche etnografiche della sicilianità, in questo secondo romanzo ritroviamo lo strano duo in una nuova indagine, che al poliziesco unisce la simpatia di dialoghi sarcastici e mai banali, infarciti di citazioni letterarie e di un amore per l'isola trasparente come uno slogan su una t-shirt.

Saverio Lamanna è un giornalista-scrittore disoccupato e titubante: ama una donna che vive a Milano, ma non vuole lasciare il suo paesino sulla costa occidentale della Sicilia. Spinto dalla necessità e dalla gelosia, accetta un incarico come videoreporter ad Agrigento, al seguito di un gruppo di studiosi della Magna Grecia che devono indicare il luogo in cui iniziare nuovi scavi archeologici. Accompagnato dal fido Peppe Piccionello, caratterista dalle mille risorse e dalle strane magliette campaniliste, dovrà affrontare un misterioso omicidio e l'odissea di una consegna di denaro ad una introvabile coppia di giovani sotto protezione per problemi di mafia. Il tutto cercando nel frattempo di capire quale sia il suo rapporto con la fidanzata e come si possa amare una Terra che sa preservare la cultura solo lasciandola in mezzo alla miseria. Un Lamanna più letterario, questo del secondo romanzo, anche se non smarrisce il disincanto e la fredda ironia delle risposte taglienti, caratteristiche che sicuramente ne hanno fatto la fortuna non solo nel primo episodio, ma anche nella serie di racconti presenti nelle raccolte narrative che Sellerio ha pubblicato negli anni che hanno seguito l'uscita de La fabbrica delle stelle.

Giudizio sintetico: Sarcastico

The Game

di Alessandro Baricco, Einaudi

A distanza di più di un decennio dall'uscita de I barbari, l'autore piemontese ritorna con un corposo saggio che ne rappresenta la naturale evoluzione, tracciando la storia e l'ampliamento del mondo digitale visti da un punto di osservazione sociologico. Notevolmente innovative le teorie evoluzioniste e geologiche che tentano di dare un senso e una direzione allo strapotere del Web e al suo rapporto con il mondo reale. Un libro che comunque la si pensi non sarà possibile ignorare.

Un trattato pionieristico sull'evoluzione digitale e sul suo rapporto con il mondo reale, che riesce ad analizzare argomenti complessi con una serie di paralleli particolarmente semplici: solo per fare un esempio, per tracciare la trasformazione del mondo reale nell'ambiente digitale che sembra oggi fagocitarci, si analizza la trasformazione calciobalilla-flipper-videogame per raccontare lo sviluppo quasi "geologico" della tecnologia, con un ampliamento topografico della realtà che arriva a comprendere in sé anche gli ambienti virtuali. Allo stesso modo, dalla combinazione uomo-spada-cavallo evolverebbe una combinazione uomo-tastiera-schermo che amplia notevolmente le capacità umane e che si configura – all'insaputa dei suoi stessi ideatori – come l'unica in grado di evitare che si ripetano i disastri del '900. Teorie oniriche? Se si segue Baricco nei vari passaggi, è impossibile non notare che la linea di sviluppo della sua analisi appoggia su pilastri concreti e fatti reali, che nutrono l'interpretazione sociologica a sufficienza da permettere a chi legge di entrare gradualmente in confidenza con neologismi come oltremondo, umanità aumentata, post-esperienza e altri: concetti che a dispetto del titolo del libro non caratterizzano solo un gioco, ma potrebbero rappresentare una chiave di lettura molto utile per prevedere lo sviluppo della società nei prossimi anni.

Giudizio sintetico: Weboluzionistico