mercoledì 28 giugno 2017

Da una storia vera

di Delphine de Vigan - Mondadori

I tarli della mente o i misteri della realtà ci inquietano,ci tormentano e , quasi in un gioco perverso, ci attraggono.
Per chi sente questo richiamo, è giunto il momento di leggere "Da una storia vera" di Delphine de Vigan.


La protagonista, una scrittrice giunta al grande successo con un romanzo personale e vero sul suicidio della madre, incontra, proprio in occasione di una presentazione dell'opera, una donna, L., che pian piano si insinua nella sua vita.
La protagonista ha tanto in comune con la
Vigan: il nome, la città, la famiglia.
Il rapporto tra le due donne si intensifica e si tinge di mistero. Chi è questa L. che evita di incontrare la famiglia di Delphine, che la aiuta, la sorregge e la sprona a proseguire nel suo impegno creativo rinunciando a scrivere opere di fantasia per privilegiare la vita vera? Perché la isola da tutto e le sottrae la sua identità virtuale per comunicare con i suoi amici e ammiratori? La creatività implica la rinuncia alla vita? Scrivere o vivere?
Un romanzo alla Stephen King con un tocco tipicamente femminile nel confronto tra modelli di donne difficilmente conciliabili con cui ciascuna di noi si misura.

Giudizio sintetico: Inquietante

lunedì 26 giugno 2017

Tutto è in frantumi e danza

di Guido Maria Brera, Edoardo Nesi - La nave di Teseo

Proprio il libro che stavo cercando. Un libro che raccontasse con chiarezza e senza far ricorso ai tecnicismi degli addetti ai lavori che cosa è accaduto all’economia dei paesi occidentali dopo il 2000. Un libro liberato dalle formule matematiche e dagli algoritmi, un libro di economia scritto in forma di romanzo a quattro mani. Un incontro felice.

“Bastano venti giorni per cambiare tutto”. Un giovane imprenditore tessile della provincia di Firenze, erede di piccoli industriali che come molti altri nel dopoguerra hanno permesso all’Italia di rinascere, la sera dell’11 dicembre 2001 va a dormire tranquillo. Anzi, è quasi felice. La Cina è appena entrata nel WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, e gli hanno detto che da domani per lui si apriranno le porte di un nuovo Paradiso. Sogna di essere sommerso da una pioggia di ordini dalla Cina, sogna di assumere nuovi operai, sogna che Prato rimanga la capitale del tessile italiano. Bastano venti giorni per capire che non è vero niente, che gli economisti benpensanti lo hanno preso in giro, che la globalizzazione è un inganno e che la sua azienda si avvia verso un destino drammatico, la chiusura.
Edoardo Nesi, imprenditore, racconta l’agonia della sua azienda, i licenziamenti, i grandi marchi della moda italiana che lo abbandonano e vanno a produrre in Cina per risparmiare pochi euro, l’indifferenza della politica.
Dalla City di Londra un giovane italiano diventato AD di un’importante società di gestione di capitali e guarda al mondo sapendo di avere in mano la vita di milioni di persone sparse per il pianeta. Deve far guadagnare i suoi clienti, i ricconi che gli hanno affidato i loro soldi per diventare ancora più ricchi sulla pelle degli altri. Il giovane italiano fa un mestiere che gli piace e gli rende molto, ma ha anche una coscienza e quando nel novembre 2011 i mercati finanziari si avventano sull’Italia, vive una crisi profonda e quasi si sente un traditore se pensa che anche lui, per forza, dovrà vendere BOT italiani. Del resto nessuno può far niente "contro un potere illimitato e immateriale, mai eletto e dunque impossibile da spodestare" che si chiama finanza.
Non i parlamenti, non la democrazia, forse potrebbe qualcuno di quegli omini che si nascondono dentro la cassaforte del giovane gestore di capitali che ha studiato alla sapienza di Roma.

La stessa storia raccontata da due punti di vista diversi in un impasto narrativo pieno di pathos e di tensione. Come in un thriller alla fine vorremmo scoprire l’assassino che in questo caso non ha nome ma c’è, eccome.

Giudizio sintetico: Globale

Scherzetto

di Domenico Starnone - Einaudi

Siamo ciò che siamo, non ciò che crediamo di essere, ma ciò che siamo ha comunque il valore che gli abbiamo dato scegliendo di comportarci in un modo anziché in un altro.
In una Napoli caotica, fredda e piovosa, difficile da riconoscere e fuori dagli stereotipi, si svolge il confronto, commovente e duro quanto inaspettato, tra due sconosciuti che devono convivere nonostante siano immensamente diversi, ma che vogliono comunque conoscersi per trarre l'uno dall'altro qualcosa che arricchisca la propria vita.

La storia è semplice: un nonno anziano, artista noto ma in declino, è chiamato in fretta e furia da una figlia in crisi coniugale ad occuparsi di un piccolo nipotino sveglio e saputello, il tutto per soli tre giorni e all'interno della casa in cui il nonno stesso è cresciuto. Dovrà così affrontare, anche se controvoglia, tutte le sliding doors della propria esistenza e ripercorrere le proprie scelte passate, inchiodato continuamente alla realtà dalla fredda e innocente concretezza del nipote, per il quale passato e futuro si limitano invece ai pochi momenti che contornano l'immediato.
Un libro divertente, tenero e introspettivo, con una strana appendice lunga e articolata, riccamente illustrata da Dario Maglionico, pittore che con il proprio stile particolare ha saputo rappresentare perfettamente il filo conduttore del racconto.

Giudizio sintetico: Introspettivo

venerdì 23 giugno 2017

Stirpe selvaggia

di Eraldo Baldini - Einaudi


Qual è il destino che ci aspetta se la nascita ci porta in una direzione predeterminata? Basta la forza del carattere a determinare un cambiamento, o bisogna scoprirsi eredi di un disegno più grande, magari lontano come l'America? Una storia solitaria e misteriosa, nel periodo storico più difficile del nostro Paese.

Ogni libro di Baldini presenta sempre una fortissima collocazione storica e una cura estrema del linguaggio, che riesce a calare il lettore nel tempo e nel luogo della vicenda, lasciandogli però il distacco di un osservatore coinvolto solo in parte. In questo romanzo, che ricorda da vicino il Novecento di Bertolucci, l'autore racconta la vita di Amerigo e Mariano, amici da sempre e divisi dalle vicissitudini che attraversano il periodo tra l'inizio del secolo e le due guerre mondiali. Contornano la vicenda principale alcuni strani personaggi comprimari, che abitano il piccolo paese dell'Appennino in cui si svolge il racconto e che donano al romanzo la sua caratteristica magia. Pur non raggiungendo il livello de L'uomo nero e la bicicletta blu o il lirismo di Nevicava sangue, anche in questo caso Baldini ci regala un bellissimo racconto gotico-rurale (così viene generalmente definito il suo stile, che trae il nome da una raccolta di racconti) sull'ineluttabilità del vivere e sull'impossibilità di sfuggire alla propria natura.

Giudizio sintetico: Ineluttabile

giovedì 22 giugno 2017

Il cappotto della macellaia

di Lilia Carlota Lorenzo - Mondadori


Un cappotto che come una tela di Penelope tesse le fila di una serie infinita di menzogne e tradimenti. Per corollario una bellissima donna che si porta a casa tutti gli uomini ammiccando loro con fini misteriosi. Può accadere tutto questo in un paesino microscopico? Sì, può.

Romanzo corale di chiaro sapore latino-americano, questo romanzo è ambientato all'inizio del '900 in un microscopico comune situato in mezzo alla pampa argentina. Le forti caratterizzazioni dei personaggi ricordano molto la sceneggiatura di una tragica commedia degli equivoci, con una forte connotazione emotiva che scava nel desiderio di ognuno dei protagonisti, tutti prigionieri di un mondo ristretto e convenzionale, nel quale sono rinchiusi e al quale non riescono a sfuggire. Filo conduttore del racconto è la menzogna, cui ognuno fa continuamente ricorso per le ragioni più disparate e che spinge i vari personaggi a mentire continuamente e a nascondere i propri sentimenti, in primo luogo con i propri familiari, in una reciprocità degli inganni che porta a una serie di situazioni tragicomiche che si leggono in velocità, anche grazie alla estrema brevità dei capitoli.
Piacevole, con un finale allo stesso tempo preannunciato e inaspettato.

Giudizio sintetico: Bugiardo

martedì 13 giugno 2017

La felicità è una storia semplice

di Lorenza Gentile - Einaudi

Divertente e scanzonato, è un romanzo che si legge velocemente, con il sorriso sulle labbra e la tenerezza nel cuore.
Ma quanto ci si può immedesimare con questo panciuto quarantenne aspirante suicida in viaggio con la nonna? Sembra impossibile, ma parecchio.

Il protagonista è un uomo di mezza età di origine italiana (ma che vive a Londra) che si mette in viaggio dopo essere scampato ad un ... suicidio. Percorrerà l'Italia verso Sud per accompagnare la nonna in Sicilia, dalla quale sono emigrati entrambi in seguito al terremoto del Belice, nel quale hanno perso il resto della loro famiglia.
Già la storia sarebbe singolare per conto suo; a renderla ancora più rocambolesca ci si mettono una serie di sfortune che colpiscono il protagonista, mai comunque tanto gravi da comprometterne il viaggio, e una galleria di personaggi a dir poco strani, che in qualche modo riescono a complicare le varie tappe del percorso. In questa emigrazione al contrario, nonna e nipote riprenderanno un contatto che entrambi consideravano perduto per sempre, rivelandosi a vicenda emozioni, confidenze e segreti.

Giudizio sintetico: Naïf

domenica 11 giugno 2017

Spy story, Love story


di Nicolai Lilin - Einaudi

È un film già visto ma che si riguarda volentieri, la storia di questo killer innamorato della vita che si trova nella letteratura e che vive dando la morte. Ma nel caso dell'ultimo incarico troppe cose non vanno come dovrebbero: è un'occasione per ripensare tutta la propria esistenza. 

Della scrittura di Lilin si resta sempre affascinati da come questo scrittore così "russo" sia in grado di padroneggiare tanto efficacemente la nostra lingua. Anche in questo caso l'autore non si smentisce: il romanzo si legge bene e i quadri narrativi sono sempre all'altezza del suo stile. Siamo però molto lontani da opere come Educazione siberiana o Il serpente di Dio. Lilin mette in fila l'ennesimo romanzo sul killer che vuole abbandonare il proprio lavoro e ritirarsi, ma che non può farlo perché sa troppe cose. Una storia già vista in mille libri e altrettanti film. Inoltre temporeggia inanellando una lunga serie di aneddoti sulla mafia russa e sulla formazione criminale del delinquente nel passaggio dal regime comunista alla plutocrazia mafiosa russa, che in realtà non sono funzionali al racconto e che appaiono tutti come un deja vu, almeno per i lettori più affezionati di questo bravissimo autore.
Libro piacevole, ma già visto.

Giudizio sintetico: Prevedibile

Dovessi ritrovarmi in una selva oscura

di Roan Johnson - Mondadori

Un libro che si legge facilmente, con qualche valido approfondimento psicologico e una punta di filosofia, ma che si tiene sempre sul tono leggero-simpatico di chi racconta un pezzo della sua vita sapendo di averla fatta franca.

Una crisi di mezza età che si manifesta con un dolore lancinante alla testa che colpisce il protagonista prima di ogni orgasmo e che gli impedisce di fatto di compiere qualsiasi atto sessuale. Come fare? Parte da questo "inconveniente" la ricerca psicologica approfondita sul vissuto di questo quasi quarantenne con una storia particolare alle spalle, soprattutto la storia di quello che Johnson chiama il "grande smatto", conseguenza di una serie di eccessi che in gioventù lo ha portato ad avere una crisi mistico-onirica non si capisce bene quanto indotta dagli stupefacenti e quanto invece dettata dalle delusioni della post-adolescenza.
Sicuramente piacevole, volendo un ottimo punto di partenza per discussioni sotto all'ombrellone.

Giudizio sintetico: Post-traumatico

venerdì 2 giugno 2017

Allegro occidentale

di Francesco Piccolo - Einaudi


Piccolo scava in profondità nel nostro desiderio di esclusività e lo fa con una profondità rivelatrice, analizzando aspettative, delusioni, stupori e meraviglie che fanno il viaggiare la più importante esperienza di vita ... dopo la vita di tutti i giorni. Un meraviglioso racconto dell'essere attraverso l'avere.

Un giornalista viene invitato con altri colleghi ad un viaggio molto esclusivo in Oriente: Sri Lanka, Hong Kong, Australia. Il viaggio diventa un lento sprofondare nell'opulenza e nella scoperta di un mondo "altro", che sottolinea la diversità dell'io narrante rispetto sia ai diseredati cingalesi che ai meravigliosi australiani, vittime consapevoli della propria esclusiva ed elitaria diversità.
L'umorismo caratteristico dell'Autore si alterna a emozioni profonde e autentiche, descritte in prima persona ma che diventano le emozioni di tutti, condivise e agganciate alle precedenti esperienze di viaggio, così distanti – esilarante la divagazione sul villaggio Valtour – e così simili al viaggio super esclusivo che è il filo conduttore del libro. Una lettura davvero da non perdere, che può cambiare la propria percezione di sé come viaggiatori.

Giudizio sintetico: In viaggio